Quanto sale usare nella pasta?

Tutti ci siamo trovati a salare l’acqua di cottura e, con buone probabilità, la maggioranza di noi si sarà regolata “ad occhio”. Ma per sciogliere ogni dubbio e garantire un risultato ottimale è bene rispondere correttamente a questa domanda: quanto sale usare nella pasta? Ecco tutto quello che c’è da sapere!

Apprendere quanto sale va aggiunto all’acqua di cottura della pasta è tutt’altro che un’informazione superflua. Questo accorgimento, infatti, è fondamentale per evitare un primo piatto troppo salato o, al contrario, insipido. Basta poco, in altri termini, per rovinare anche la miglior ricetta a base di pasta!

Cerchiamo di comprendere nel dettaglio come è possibile regolarsi per non commettere errori grossolani.

Quanto sale nella pasta? Ecco la formula degli esperti…

Per rispondere a questa amletica domanda ci rivolgiamo agli esperti del campo, ovvero ai cuochi professionali e ai produttori di pasta. Essi ritengono che, al fine di non incorrere in errori, è necessario seguire la regola dell’1-100-10. Quest’ultima fa riferimento al fatto che per 1 litro di acqua e 100 grammi di pasta secca, il sale da aggiungere è pari a 10 grammi. Per facilitare l’operazione di salatura si ricorda che un cucchiaio medio da cucina contiene fino a 30 grammi di sale.

Naturalmente questa è una regola di massima, perché dobbiamo prendere in considerazione anche altri fattori, come, ad esempio, la tipologia di pasta che deve essere cucinata, la qualità del sale, la vivacità di sapore del condimento e, non da ultimo, la sensibilità delle papille gustative delle persone cui il piatto è destinato. Ne consegue che ogni singola preparazione richiede che il cuoco di turno adoperi il buon senso e valuti con attenzione tutte le caratteristiche del piatto che si intende realizzare.

Facciamo un semplice esempio: per taluni tipi di condimento è necessario aggiungere un po’ di acqua di cottura, allo scopo di mantecare la pasta nel migliore dei modi e ottenere una consistenza cremosa. Ciò significa che la salatura dell’acqua andrà ad aggiungersi a quella del condimento stesso; ne consegue che in questo specifico caso è opportuno ridurre la quantità di sale nell’acqua di cottura.

Meglio il sale fino o il sale grosso?

Di norma per salare la pasta si utilizza il sale grosso, in quanto, oltre a essere più economico, è anche più maneggevole.

Ad ogni modo non abbiate dubbi: sale grosso o fino, il risultato non cambia! Ciò che conta è ricordarsi che, a parità di volume, un cucchiaio di sale fino contiene più cloruro di sodio rispetto al sale grosso.

A che punto della cottura bisogna salare la pasta?

Oltre alla fatidica domanda “Quanto sale nella pasta?” ve n’è anche un’altra cui non tutti sarebbero in grado di rispondere, ovveroquando mettere il sale nella pasta? Innanzitutto va detto che il sale deve rimanere nella pentola il tempo sufficiente per sciogliersi e insaporire la pasta. Ciò significa che è assolutamente vietato aggiungerlo poco prima di scolare la pasta.

D’altra parte va fatta una ulteriore riflessione: trattandosi di un corpo freddo, il sale determina un abbassamento della temperatura e un conseguente ritardo dell’ebollizione. Il momento ideale per aggiungere il sale, pertanto, corrisponde al momento di bollitura dell’acqua, ovvero poco prima di calare la pasta.

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